lunedì 18 aprile 2011

Una lurida traccia su questa complessità


Futuro.
Non vedo niente di buono nel mio futuro.
Sento la puzza del fallimento e dell'invidia nei confronti di chi mi circonda.
Invidia di cosa? Persone meno sensibili che hanno giocato bene secondo
le perverse regole della società umana e grazie alla quale hanno ottenuto
quel senso di soddisfazione.
Eppure sento la coscienza sporca,
sento senso di colpa e sento che continuerà a camminarmi a fianco.
Troppo duro con me stesso? Forse.
Ogni giorno ci diamo da fare, come brave formichine operaie.
Ogni giorno ci illudiamo e ci facciamo pervadere dal senso di superiorità.
Se esiste un Dio e vede tutto questo, di sicuro ride di noi.
Perché non posso scappare da tutto ciò?
Debolezza, paura, la lezione del buon Mattia.
Sento il bisogno di una spiritualità, ma allo stesso tempo ho forti dubbi su questa mia necessità.
Forse adesso sono il debole che cerca conforto nell'immaginazione di altri uomini,
talvolta forti, talvolta deboli.
Sono anni oramai che mi porto dietro queste sensazioni, forse le amo.
Ho deciso di scrivere.
Una lurida traccia su questa complessità.